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scomparire dello sconosciuto. Si passa ai voti; la maggioranza decide per la capitolazione [1]. Altri aggiungono che in quell'istante, surto un grido: i Croati sono in Brotello , più non restasse nella muta e deserta sala anima viva. Silenziosa come il sepolcro era intorno la buja piazza; ma di lontano, tra le avvampanti case, il lamento dei cruciati, il rovinio dei tetti e il battere a martello delle campane duravano ancora.
Fu notte spaventevole, infernale, su cui parevano condensarsi, quasi a nasconderne gli orrori, le tenebre più nere. L'oscurità raddoppiava il terrore; le misere grida che ne uscivano, stringevano il cuore di chi tendeva l'orecchio dagli imi nascondigli: e nuncie dei colpi estremi della croata immanità, acquistavano fra quella cieca notte un non so che di tremendo e di ferale. Poi fu silenzio come di morte: il silenzio dell' abbandono ad una forza crudele cui resistere non giova.
Surto il mattino del primo aprile, correndo la domenica delle Palme, ricomincia la lotta più micidiale di prima. Perchè i Bresciani, tornati agli assalti ed alle abbarrato vie, scompigliando le mosse dell'inimico, lo respingevano là donde col favore delle tenebre s'era dipartito; cosicchè penetrato con due cannoni nella contrada di s. Eufemia, urtandolo di fianco i cittadini che sbucavano improvvisi per altra via, riconquistavano coi pugnali e colle bajonette le barricate che stavano fra noi e la tedesca rabbia, e per poco non pigliavano i cannoni, salvati a stento dagli invasori nella subita fuga.
Ma battaglioni e artiglierie novelle da Mantova e dal Ticino a grandi giornate sopravvenivano. Spinte quest'ultime