pag. 227
meritato di soldati del papa [1]. La fiera lotta, principiata il 30 d'aprile e terminata col 1.º di luglio, costò agli intrepidi garibaldini ed ai lombardi bersaglieri molte e nobili vite; e qui il Dandolo ci descrive gli estremi lampi di quella del Morosini, caduto a porta s. Pancrazio come cadono i forti. Nè dal lato degli invasori la vittoria fu allegra: più di mille Francesi rimanevano sul campo [2].
Ripigliando le bresciane cose, primo segno degli austriaci intenti fu il decreto dei principe di Schwarzemherg (17 apr.), che richiamando in pieno vigore l'enorme e stolta contribuzione di guerra inflittaci dal maresciallo Radetzky l'11 novembre 1848, e sospesa per consiglio dell'Inghilterra [3], ci obbligava pagarla in sette dì [4]. Dalla nostra provincia si volevano estorti, a titolo di contribuzione di guerra, sei milioni e 590,000 lire; ed aggiungendo l'insulto, se ne pretendevano 12,000 per polvere e palle consumate all'assalto della città, ed altre 12,000 per le spese processuali contro alcuni de'nostri [5]. La grossa terra di Chiari, con decreto (10 apr.) dell'Appel, veniva taglieggiata di centoventimila lire, e d'altre diecimila a ciascun dì, finchè la multa non fosse pagata [6].