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nato [1]. E l'ardente aspettazione dell'avvenire consolava i petti dei profughi lombardi, l'uno de' quali, Alessandro Monti, già colonnello dell'armata piemontese, radunato un pugno di valorosi, gittatosi alla ventura, passò nell'Ungheria, combattendovi contro l'Impero le magiare battaglie. Nel maggio del 1850, dopo varj casi approdava in Sardegna coll'arrischiato drappello, che solo ancora teneva in alto la tricolore bandiera. Gli fu incontro il Lamarmora, e con nobili parole ar-
- Avvivato da quella speranza, un nostro, concittadino, dopo il disastro di Novara (vedi a pag. 181), erasi profferito di recarsi a Milano dal console francese per averlo dalla nostra, e chiarirsi come n'andassero le faccende. Rendo grazie al nob. Filippo Ugoni d'avermi con lettera 5 agosto 1866 dato campo a meglio conoscere la cosa. Ignorava la persona che quello incarico assumeva, e inutilmente n'avea cerco il nome. Fu il medesimo Ugoni, ed ecco le sue parole: - Gli scopi del mio viaggio erano due: quello di conoscere positivamente come stassero le cose, e l'altro difficilissimo, d'interessare il console francese a farsi avvocato uostro. Il primo pur troppo l'aveva raggiunto, senza lasciarmi il minimo dubbio, a Gorgonzola. Mi premeva assai di far tosto conoscere la dolorosa verità a Brescia, perchè cessassero le omai dannose offese: però volli retrocedere, e retrocessi, senza fare il minimo caso dell'opposizione del mio compagno. Avrei tentato di raggiungere anche il secondo scopo, se dopo l'evidentissima certezza della rotta di Novara, da me comunicata a chi stava alla testa del Municipio, questi avesse ottenuto la promessa della sospensione delle ostilità, quando il console francese avesse consentito ad intromettersi a vantaggio nostro. In tal caso sarei tornato immediatamente, a Milano. Ma quella promessa non potè darmela chi essendo posto a reggere la città, era malgrado suo obbligato ad obbedire al popolo. E senza quella come, presentarmi al console? Voglio aggiugnerle che quel viaggio lo feci tutto spontaneamente a mie spese anco pel compagno, rifiutando il denaro offertomi dal Municipio, per essere libero di agire come mi piaceva. - In quanto a me, conosciuto l'egregio cui debbe riferirsi la parola un cotale , pronunciata nel toccarvi di quell'emergente, sia per non detta. Vedemmo altrove quanto ebbe fatto il nostro Ugoni per la patria in que' difficili istanti.