pag. 10

i nostri a tentare di ribellarsi. Per poco ieri non è scoppiata una nuova rivoluzione. Si trattava, nientemeno, che di impadronirsi del parco d'artiglieria, 36 pezzi di cannone e molti carri di munizioni, ch'è stabilito al Rebuffone, sul passeggio fuori di Porta Torrelunga. Mentre la gente, calata la sera, sarebbe stata raccolta nelle case a parlar de' propri morti dopo essere ritornata da far la pia visita al camposanto, cento coraggiosi giovanotti della città dovevano tentare il gran colpo, spalleggiati da parecchie centinaia di Valtrompini. I nostri erano pronti... ma quei di Valtrompia non si sono veduti! Si è saputo stamattina che questo aiuto era una finzione di un bresciano rinnegato, venduto alla polizia austriaca, il quale ci ha guadagnato qualche centinaio di lire, ma manderà in galera o sulla forca più d'uno di quelli che egli ha così vergognosamente traditi.

Ma se il colpo riusciva? Sei batterie di cannoni in mano nostra ! Brescia sarebbe oggi tutta fuoco e tuoni, e i Tedeschi o sarebbero tutti scappati o tutti morti!

1 gennaio 1849.

Il '48 è finito male, il '49 è incominciato peggio. Grande sgomento in città.

La passata notte i Tedeschi hanno arrestato e tradotto in castello.... pensate chi ? Nientemeno che i signori del Municipio, assessori e impiegati: per miracolo si è salvato il Podestà, il nobile Averoldi, che fece a tempo a fuggire: ma la sua signora ha dovuto passare un gran brutto momento quando furono al suo palazzo la polizia e i soldati per arrestarlo: miracolo che non abbiano arrestato anche lei! Lo hanno sempre sulle labbra i tedeschi : " Se non star ti, star tuo fratello ! " e cacciano in prigione uno per l'altro, ch' è per loro un piacere e per noi una disperazione.

Ma che avevano fatto di male quei signori assessori e quei segretari del Municipio per essere strappati d'un


Inizio - Start
www.brescialeonessa.it