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sfida fra quegli stessi combattenti era corsa, nel medesimo sito, la domenica prima. Io ne feci una delle mie: a quell'ora dovevo essere nel cortile di ricreazione annesso all'oratorio dei Padri Filippini alla Pace, dove mio padre mi manda tutte le domeniche e le feste dell'anno. e invece mi trovai con parecchi amici sul bastione di S. Giovanni, alla riunione. Quando ci fummo tutti, eravamo un nuvolo: chi sassi, chi bastoni, chi mazze, chi chiavi. uno portava, a mo' di bandiera, una cortina a colori legata in capo ad un lungo bastone..... E via! Si scende alla porta di S. Nazzaro, si sale l'opposta rampa del bastione, si procede in frotta verso, S. Alessandro.... Ecco i nemici! Sono molti anch'essi, ed hanno essi pure una bandiera, ma diversa della nostra. " Avanti! Sotto! Dalli!" e giù una sassaiuola! Ahimè! Anche gli altri fanno sul serio: ci casca addosso una tempesta di sassi : non uno cade in fallo! Per me ne ricevo uno all'alto della fronte, che mi fa l'effetto d'una bastonata: vedo le stelle, sento sprizzarmi il sangue, voglio cacciarmi innanzi per vendicarmi su qualcuno, ma sono travolto da chi mi viene appresso. Mi rialzo alla meglio e, zoppicando, corro là dove i due corpi nemici sono già venuti alle mani: vedo un gran rimestio, un dimenarsi, un vibrar di bastoni : e da quell'arruffio di gente vengono grida di vittoria e urli di rabbia e lamenti.... A un tratto mi sento afferrare per un orecchio.. È mio padre! Ma, mentre comincia a sgridarmi, ecco apparire sul ciglio interno dello spalto i tetri cappelli dalle piume verdi scure dei Cacciatori tirolesi. A quell'apparizione cessa in un attimo il combattimento: si direbbe che la pace sia stata fatta sui due piedi. Nè mi sbaglio. Non appena i soldati muovono un passo verso quella massa, divenuta immobile come per incanto, ne vengono fischi da fendere i timpani anche a un sordo. " Adesso la succede bella! " esclama mio padre lasciandomi libero l'orecchio: " Se si rivoltano, quei ragazzi sono rovinati: bastone e prigione! "