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Giovedì, 22 marzo.

La città è in preda all'ansia. Tutti attendono notizie dal Piemonte, dove l'altro ieri a mezzogiorno deve essere ricominciata la guerra. Fossi una rondinella! Vorrei volare sulle rive del Ticino e ritornar subito a Brescia con una bella notizia!

Il Consiglio comunale ha oggi ringraziato l'avvocato Saleri, che generosamente si e assunto il carico di dirigere il Municipio fino a tanto che venga nominato un Podestà. Gran brava persona il signor Saleri! un vero benefattore del popolo. Anch'io gli devo riconoscenza, perchè quel po' distruzione che ho, mi fu data in buona parte nell'asilo infantile da lui fondato.

Mio padre è contento. " Finalmente gli Austriaci avranno perduto ogni influenza sul nostro Municipio! " va dicendo agli amici che vengono a trovarlo a casa o in bottega con più frequenza del solito. Ieri si è fatto inscrivere nella Guardia Civica: e ora aspetta di essere chiamato in servizio.

22, sera.

Giorno di convulsioni. Ho riveduto la bandiera tricolore : oh! i simpatici colori! Che tripudio in tutti i cuori! La portava un cittadino apparso in Piazza Vecchia vestito con l'uniforme della Guardia Nazionale del 1848: erano con lui due giovani: uno era armato di fucile, l'altro era un tamburino.

" Ma quei tre corrono il rischio di farsi fucilare ! " ha esclamato più d'uno a quell'apparizione.

" Vorrei vedere quella barba di gendarme o di poliziotto o di soldato che sarebbe capace di arrestarli !! guardate che seguito hanno già quei tre coraggiosi ! "

In un lampo, al rullo del tamburo, accorsero intorno alla bandiera forse un duecento giovanotti, come se fossero sbucati dal selciato della piazza : i più impugna-


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