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uscito dal magazzino per una commissione, vidi affissi su per le cantonate dei cartellini; la gente si affollava, a leggerli ; anch'io accorsi e vi lessi queste poche parole scritte a mano:

Bresciani !

Alle ore undici antimeridiane

tutti in Piazza Vecchia.

W. l'Italia!

" Che si vorrà fare? " pensai. Poi tirai via pe' fatti miei, porgendo però l'orecchio ai discorsi dei passanti.

" Si vuol fare una dimostrazione per ottenere la Civica. " - "Ma che ! si aspettano da un momento all'altro i Piemontesi, e si vuole andar loro incontro in processione. " - " Baie! I Piemontesi ? Sono i Bergamaschi che si aspettano. " - " Io credo che si voglia giocare un brutto scherzo a Radetzky, che, battuto da Carlo Alberto e perseguitato dai Milanesi, tenta di salvarsi a Verona, come nel '48. "

Proprio vero che " in tempo di guerra, più frottole che terra ! " pensavo io.

Alle undici mi trovavo di nuovo in magazzino. Cominciavano a suonare le ore, quando si udì nella via uno sbattere furioso d'imposte : si chiudevano precipitosamente le botteghe, le porte, le finestre.

"Che è ? Che non è?"

" È scoppiata la rivoluzione "

" I tedeschi scendono a furia dal Castello ! "

" In Piazza Vecchia scorre il sangue "

Più d'una vetrina volò in frantumi ; più d'una donna svenne e parecchi uomini perdettero la testa. Dalla bottega del barbiere di fronte al magazzino vidi uscire di tutta furia un uomo colla barba rasa soltanto a mezzo e le guance ancora insaponate: aveva dimen


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