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li sui due piedi per portarla al comandante del Castello che li aveva mandati apposta.
Figuratevi ! .... E poco prima altri due messeri erano stati in Municipio per avere un po' di quel denaro per conto del Governo: ma avevano corso il rischio di far la fine di Santo Stefano.
Dal luogo ove noi siamo, vediamo una frotta di popolani gettarsi sopra due carri carichi di legna scortati da soldati di fanteria col fucile e la baionetta innastata. In un baleno la scorta è disarmata e dispersa, i carri sono rovesciati, e le legna sono nelle inani degli assalitori che le maneggiano arditamente, come se fossero clave.
Un minuto dopo una corrente guizza attraverso la folla accalcata sulla piazza: una corrente umana, dico, segnata, segnata da lunghe file di bastoni agitati nell'aria in atto minaccioso ; la corrente va a metter capo sotto il vestibolo della Loggia e in esso scompare.
Che sarà mai accaduto?... Intanto dalla folla si alzano clamori assordanti : è bravo chi ne capisce qualche cosa : ma il comandante austriaco dall'alto del Castello deve già averne capito anche troppo !
Passano cinque minuti, ne passano dieci, passa un quarto d'ora.... in capo a mezz'ora ecco giungere un omnibus : attraversa lentamente la piazza e si va a fermare davanti alla Loggia ... Un urlo formidabile si sprigiona dalla folla : si vedono bastoni, pugni, alcuni fucili alzati.... poi l' omnibus si muove, passa traballante tra quel mare di gente che fischia e urla ogni sorta d'improperi contro l'Austria e i suoi satelliti....
Alla fine si sa che il capitano Ferdinando Poma, comandante di piazza, e il commissario di provianda, venuti imprudentemente alla Loggia per portar via