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Dove corrono ora quei giovanotti? Vanno a intimare agli Ospedali militari la consegna delle armi, ordinata per iscritto dal capitano Poma prima di costituirsi ostaggio nelle mani del popolo.

Ed eccoci, in una gran folla, sotto le finestre dell'Ospedale di S. Eufemia.

" Consegnare le armi ? " risponde il capoposto a chi gli mostra l'ordine del Comandante di piazza: " Nemmen per sogno ! "

E dice proprio sul serio, perchè un momento dopo i soldati appaiono alle finestre armati di fucile, e senza nemmen dire "Andatevene o spariamo " fanno fuoco, poi scappano dentro. Sentono d'aver commesso un delitto i vigliacchi! Ma anche la gente scappa via inorridita : un vecchio ed un fanciullo, poveretti ! rimangono sul lastrico fulminati.

E dire che quell'uomo e quel fanciullo potremmo essere stati mio padre ed io ! Il buon Dio ci ha voluti proteggere !

Si seppe più sul tardi che quegli indegni soldati, insieme ai loro compagni convalescenti, in numero di quasi 400, sono usciti in colonna dal quartiere di S. Eufemia e sono fuggiti di buon passo in Castello recando con sè le armi, ed abbandonando nelle mani del popolo i loro commilitoni malati, che sono circa trecento.

Ma i Bresciani sono generosi anche verso i nemici: e nessuno ha osato offendere quei poveri infermi: soltanto si vollero separati gli italiani da quelli di altre nazioni, tedeschi, boemi, croati, ecc.

Maraffio viene a trovar mio padre: fu lui che condusse in ostaggio quei due, oggi: gli ha consegnati al


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