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Sono tutti gente allegra e si direbbe anche spensierata . " così ha da essere chi va alla guerra " dice mio padre: " la musoneria non ha mai vinto sui campi di battaglia. "

26, lunedì

Passammo una lieta serata, ieri, in una stanza del quartiere con tre o quattro di questi bravi montanari. Uno è il fratello della mia balia, e si chiama Gostino. Si mangiò un boccone insieme e si fecero parecchi brindisi all'Italia, a Brescia, alle sue valli, alle sue borgate sempre fedeli e sempre pronte.... Poi io m'addormentai, e sognai i miei trionfi della giornata, ed altri ancora....

Siamo già in guerra ? Il Comitato di difesa avverte la città che un corpo di 600 nemici è giunto a Rezzato, a cinque miglia da Porta Torrelunga. Quel maledetto Leshke ha trovato il modo di chiamar soccorso, la notte dal 23 al 24, da Mantova e da Verona. Subito si cercò di sapere con che intenzioni i nemici vengano a noi. Noi siamo pronti a riceverli, ma un po' più di gente armata non guasterebbe in queste distrette. Novecento nemici in Castello, cioè sul collo, e seicento fuori non sono poca forza! E le armi inviateci da Torino non sono ancora entrate in città!

Intanto faremo alla meglio.

Noi tamburini ci si manda in giro a battere la generale: l'ho imparata giusto ieri, e mi tiro d'impaccio abbastanza bene.

A mezzogiorno cominciano ad affluire al quartiere i cittadini armati: Speri li distribuisce in gruppi, li ordina in isquadre: chi andrà a sorvegliare le porte e gli spalti, chi si apposterà alle barricate, chi resterà di riserva in quartiere, ma un centinaio marcerà con


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