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testa! " Ed ecco perchè non ha voluto che fosse data paga al tamburino, suo figliuolo!

28, mercoledì, mattina.

Ci fu bombardamento la notte scorsa? Sì, ma io non lo posso dire, perchè ho dormito profondamente. Non ricordo di essermi mai buttato sul letto con tanto piacere come ieri sera, che mi sentivo stanco, spossato dalle fatiche e più ancora dalle emozioni della giornata.

Stamattina il tempo è piuttosto imbronciato: ma la fredda brezza non trattiene la gente dall'affollarsi alle cantonaie dove sono affissi, uno accanto all'altro, parecchi avvisi e proclami a stampa. Ce n'è di ieri e di oggi.

Un decreto del Dirigente Sangervasio promette che tutti i danni del bombardamento saranno a carico della Patria; ha la data di ieri, 27. " Bene ! " esclamano tutti.

Un proclama, pure d'ieri, comincia così: " Cittadini! Il vostro nome alla posterità è assicurato. Voi vi difendeste da leoni. " Dicono bene i signori del Comitato: ieri i cittadini si sono veramente battuti da leoni.

C'è, poi un proclama che invita i cittadini a far buon uso delle armi, consegnandole al Comitato che le comprerà a prezzo di stima. Un altro avviso prescrive che siano tenute aperte le botteghe e le porte, perchè i difensori possano rifugiarsi nelle abitazioni, nel caso che ciò sia necessario per la difesa della città.

28, mezzodì.

Il cannone tuona di nuovo da qualche ora. È specialmente bersagliato il quartiere dove sorge il Palazzo Bargnani, nuova sede del Comitato. Si capisce che il Comandante Leshke ha un grande desiderio di regalare anche a questo qualcuna delle sue bomboniere. Ma i suoi artiglieri lo servono male, male assai, perchè invece


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