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nell'abitato che sembra il baratro d'un vulcano tanto è lo strepito dell'armi e il fumo che ne vien su.

Non vedo i combattenti, ma indovino la lotta disperata che deve impegnarsi in quel momento nel borgo. " Ed io che faccio nascosto ? A che mi serve il tamburello, del quale andavo tanto superbo ? Perché non scenderò strisciando carpone fra le rocce, per unirmi a mio padre?.... " Mentre faccio questi pensieri, ecco cinque cittadini ricomparire da quella via laterale e avviarsi risoluti verso il colle io li scorgo, ma non li vedono i Cacciatori, perché hanno appoggiato più in qua ; tre di cinque disgraziati riescono a guadagnare l'alto del colle; io esco dal mio nascondiglio e col tamburo sul dorso mi trascino carponi fin sotto la vetta ; poi corro a raggiungere quei tre che si sono lasciati cadere, estenuati, per terra.

Oh gioia! Uno di essi è mio padre! Ma in quale stato ! Gli sanguina un braccio, un taglio vivo gli attraversa la fronte per isbieco, da destra a sinistra; ha perduto il cappello ed ha la cacciatora strappata e foracchiata in più parti ; ansa come un mantice e suda così che sembra appena uscito da una fontana; in eguale stato sono i suoi due compagni. Ci precipitiamo l'uno verso l'altro: oh, la gioia di quell'abbraccio!

" Nino, siamo salvi per miracolo! " esclamò mio padre: " E non possiamo far più nulla perché abbiamo consumato tutte le nostre cartucce. Che massacro!.... Quei maledetti Tedeschi ci hanno proprio presi al laccio! Lo prevedeva Speri!.... E quel povero Gostino ?.... Preso, disarmato, cacciato contro il muro e fucilato, tutto in un amen ! Ma quei cannoni, quei due cannoni, Muccinelli, oh se avessimo potuto metterci sopra le mani! L'affare avrebbe subito preso un'altra piega.... Maledetti Croati!.... "

Muccinelli, che pure era un fegato buono, esclamò: " Non fate chiacchiere! a terra, chè i Cacciatori lì sotto


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