pag. 57
Una voce corre per la città: " Gli Austriaci in Castello sono a corto di munizioni da guerra : fra poco dovranno arrendersi, e noi ci impadroniremo di quei cannoni che ci sono stati causa di tanto danno. "
Questa voce ha avuto origine dal fatto che oggi, invece di bombe e di palle di ferro, sono caduti in città dei grossi proiettili di pietra, che si usavano anticamente.
Le bande del Boifava, appostate sui Ronchi oggi sono venute alle prese coi nemici. Si è sentito tutto il giorno uno schioppettare insistente: ma nessuno dei nostri ha potuto uscire avendo il Comitato proibito le sortite. Chi loda questa proibizione - chi la biasima. Si teme da molti che cittadini e montanari non si troveranno più a combattere insieme contro il comune nemico.
30, venerdì.
Un proclama, pubblicato stamattina per tempissimo, dal Comitato di difesa, ha gettato nuovo sconforto nella città già anche troppo avvilita pel disastroso combattimento di ieri. Il Comitato maledice al nome di Carlo Alberto, che chiama traditore, e porta ai sette cieli il nome di Chzi - Chza – Chrza nowschi (chi sa se ho scritto giusto ?), perché crede che questo generale abbia vinto una grande battaglia dopo che il Re e i suoi figli sono andati in esilio.
" Ma è vero tutto ciò ? " si chiedono tutti. E molti dubitano.... Mio padre, per esempio, non l'ho mai veduto così in collera come stamattina. Appena ebbe letto quel lungo proclama, ha preso il suo fucile sotto il braccio, ha fatto prendere a me il mio tamburo, e insieme ci siamo avviati verso il Palazzo Bargnani, dove ora risiede il Comitato. Per istrada s'incontrò Maraffio .
" Dove vai ? " chiese questi a mio padre.
" Vado a restituire questo fucile e questo tamburo