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al Comitato, perchè non me la sento più di servire quei signori"
" Ma come ? Che ti han fatto ? "
" A me, nulla. Ma hanno messo fuori un proclama che il più nefando non l'avrebbe potuto scrivere nemmeno Haynau. Gente simile non la servo più, nemmeno se venisse a pregarmi mio padre, buon'anima, che è morto da vent'anni. " E, spingendomi per una spalla, salutò asciutto asciutto il Maraffio, facendo atto di tirar via.
" Senti, Nanni, tu non mi farai di queste figure... " prese a dire il forte macellaio, piantandosi colle braccia incrociate sul petto innanzi a mio padre. " Che importa a te e a me di quel che pensa e fa il Comitato ? Tu, Nanni, combatti per il Comitato o per l'Italia?"
" Io ? Io combatto per l'Italia, io ! "
" E dunque ?... Quel fucile di chi è? Del Comitato, forse ? "
" No, è un fucile piemontese, e dei buoni ! "
" E quel po' di paga che ricevi per poter campar la vita mentre non puoi lavorare, essendo sotto le armi, è forse il Comitato che te la passa con denari suoi ?"
" No, è denaro parte del Comune, parte dei patriotti e parte venuto dal Piemonte... "
" O dunque, se tu hai sempre combattuto per l'Italia, e se ti sei servito delle armi e dei mezzi che ci ha forniti la Patria, vorrai ora disertare perchè non ti va a fagiuolo il modo di agire del Comitato di difesa ?... " - Marafflo pronunziò queste parole con gravità e stette ad aspettare la risposta, guardando fisso mio padre negli occhi.
Mio padre pensò un momento, si rasserenò, sorrise, strinse la mano all'amico, e a me disse: " Torniamo al quartiere ! "
30, venerdì, sera.
Boifava, dopo aver battuto una squadra di Cacciatori Tirolesi, riassalito da 500 austriaci, ha dovuto abban-