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Quanto durò quel mio smarrimento? Pochi minuti forse : ma quando riapersi gli occhi il massacro era già consumato… Me lo dicevano i ferri, le mani, le braccia, gli abiti di quei macellai, grondanti sangue come se tornassero dall'ammazzatoio. Non so come non sia caduto di nuovo in deliquio : ai fucili e alle baionette mi ero ben abituato in pochi giorni: ma a quel selvaggio modo di combattere, alla guerra di coltello , il mio cuore, i miei sensi non potevano reggere ! I tedeschi che non erano stati immolati dai terribili arnesi o accoppati dal piombo, avevano voltato il dorso salvandosi a corsa disperata su per le vie che conducono al Castello.
Nella barricata e sulla piazzetta i nostri combattenti erano tutti in esultanza e gridavano : " vittoria! vittoria! " Zanini, l'uccisore del Milez, faceva pompa della spada e del cappello dal verde pennacchio, tolti a quel povero tenente colonnello, e molti gli si stringevano intorno ad applaudirlo; poi lo accompagnarono come in trionfo alla Loggia. Quel trionfo non mi piacque: fosse stato per una bandiera! ma per le spoglie di un morto!... Mio padre, se fosse stato Zanini, avrebbe forse pianto sul cadavere del nemico ucciso.
Si capiva che i tedeschi per quel giorno ne avevano avuto abbastanza e che non sarebbero più discesi al di qua di S.Urbano, rimasto in loro potere. Perciò io pensai a ritornarmene, con molto ritardo invero, verso il Mercato dei Grani per riferire allo Speri ciò di cui ero stato testimonio e per riunirmi a mio padre.
Partii di corsa, nella speranza di ritrovarli subito: ma, quando fui a Fontana coperta, uno strepito di fucilate, che veniva da S. Barnaba mi fece fermare di botto. La via era deserta: sporsi il capo dall'angolo....