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volontà. Da semplice soldato divenni caporale nel 1858; fui promosso a sergente la sera della battaglia di S. Martino. Come tale (uso lo stile della cancelleria militare) mi trovai al Volturno col battaglione dei bersaglieri regolari comandato da Cavour in sostegno di Garibaldi; feci la penosa campagna contro il brigantaggio nel triennio 1861-63, ottenendo le spalline d'argento; combattei col grado di tenente a Custoza, e quattro anni dopo, il XX settembre 1870, ebbi l'onore di essere il primo capitano dell'esercito che entrasse nella Città eterna.

In quel memorabile giorno gustai tutta intera la compiacenza, che si prova raramente nella vita, d'aver compiuto un grande dovere. Subito dopo che il nostro maggiore, il bravo Pagliari da Cremona, era caduto fulminato sotto le mura di Porta Pia, noi bersaglieri avemmo l'ordine di montare all'assalto. " Avanti, dunque ! " gridai. E nel salire coi miei bravi figliuoli su per le macerie della breccia, fra lo strepito delle armi e le grida di Savoia ! pensavo: " Povero padre mio! Vedi che il tuo sogno si realizza? Vedi che oggi si fa l' Italia una come tu la volevi? "

FINE.


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