Il mio amico Sandro, uomo di cultura vastissima e grande conoscitore di Brescia, mi ha raccontato un ennesimo fatto interessante sulla nostra città. Durante una visita alla splendida chiesa di San Giorgio, recentemente restaurata e riaperta al pubblico, la zia gli ha raccontato che una cinquantina d’anni fa soleva andare a comprare le uova da un’anziana donna “un po’ matta” che aveva le galline proprio in un cortiletto adiacente alla chiesa. Questa signora, chiacchierando, asseriva convinta che in particolari giorni dell’anno si vedevano delle persone trasparenti affacciarsi dalle scale della chiesa.
Niente di strano, per così dire, se si considera che San Giorgio nel Cinquecento divenne sede della Confraternita di Santa Maria della Misericordia, istituzione che si occupava dell’assistenza ai condannati a morte e che proprio qui li seppelliva, in piccole celle poste a settentrione dell’altare. Queste celle sono ora visibili attraversando il passaggio verso l’abside della navata sinistra.
Una delle celle in cui venivano posti i corpi dei condannati
Un'altra delle tre celle o fosse comuni. Si vede l'apertura in alto, usata per introdurre i corpi dei giustiziati.
Dietro l'abside della chiesa di San Giorgio
Il camminamento (ora coperto) che passava sul lato nord della chiesa. Si vede uno dei tombini delle fosse comuni.